Ma cosa succede ai lavoratori che l'emittente ha lasciato a casa a fine luglio?
Loro festeggiano meno, nonostante, abbiano qualche merito di questi 12 anni così celebrati.
Alla riapertura della stagione i 100 lavoratori lasciati a casa hanno saputo di essere stati in gran parte rimpiazzati. Del loro lavoro c'era bisogno infatti, ma il fatto di non aver acconsentito, a luglio in sede di assemblea sindacale, alla firma della conciliazione tombale che azzerava tutto il pregresso con l'azienda cancellando i diritti maturati in anni di lavoro, li ha resi dei 'persona non grata' di cui Mtv ha preferito sbarazzarsi. Neanche ha concesso loro l'onore di essere contati nelle dichiarazioni alla stampa del suo Amministratore Delegato Gian Paolo Tagliavia, che ha infatti potuto parlare di 'solo' 34 esuberi. Gli altri 70 non riconfermati dall'azienda (ai quali la stessa aveva precedentemente proposto il rinnovo) infatti sono precari e quindi possono sparire senza fare rumore, non sono degni di nota.
Mtv ha addirittura negato ai lavoratori l'attivazione della cassa integrazione in deroga, un ammortizzatore sociale che non sarebbe costato niente all'emittente e che questi lavoratori così come tutti i cittadini italiani pagano con le loro tasse. Un gesto dovuto che l'azienda ha scelto di subordinare all'accordo tombale e quindi di negare.
I "desaparecidos" di Mtv ricordano alla loro azienda, che si è fatta paladina di tante campagne sociali, che esistono, contano e non possono essere ignorati. Richiamano ancora una volta la dirigenza alle sue responsabilità e chiedono l'attivazione degli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori che Mtv ha lasciato a casa.
In ultimo si vuole far riflettere tutti (dai fan, agli artisti che ci mettono la faccia, dai politici, ai media coinvolti) su quanto risulti ipocrita e di cattivo gusto intitolare questo 12° MTV DAY a "Tocca a Noi", una campagna sociale con cui Mtv vuole invitare i giovani ad agire e a farsi sentire su temi come quello della scuola e del lavoro, proprio lei che neanche è capace di rispettare i propri lavoratori.
Mtv ha addirittura negato ai lavoratori l'attivazione della cassa integrazione in deroga, un ammortizzatore sociale che non sarebbe costato niente all'emittente e che questi lavoratori così come tutti i cittadini italiani pagano con le loro tasse. Un gesto dovuto che l'azienda ha scelto di subordinare all'accordo tombale e quindi di negare.
I "desaparecidos" di Mtv ricordano alla loro azienda, che si è fatta paladina di tante campagne sociali, che esistono, contano e non possono essere ignorati. Richiamano ancora una volta la dirigenza alle sue responsabilità e chiedono l'attivazione degli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori che Mtv ha lasciato a casa.
In ultimo si vuole far riflettere tutti (dai fan, agli artisti che ci mettono la faccia, dai politici, ai media coinvolti) su quanto risulti ipocrita e di cattivo gusto intitolare questo 12° MTV DAY a "Tocca a Noi", una campagna sociale con cui Mtv vuole invitare i giovani ad agire e a farsi sentire su temi come quello della scuola e del lavoro, proprio lei che neanche è capace di rispettare i propri lavoratori.
Predica bene e razzola male questa Mtv, e non si vergogna.
MTV DAY 2009 - E' TOCCATO A NOI.
I lavoratori e la RSU
Per informazioni, contatti e materiali:
http://mtvisnotsocool.blogspot.com
mtvisnotsocool@gmail.com
Cell. 380 5115126 oppure 340 7273324
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Sconfitta, sconfitta completa. Aria di smobilitazione.
RispondiEliminaesiste da ben 8 (OTTO) anni un simpatico anti mtv day. se ci pensavate prima a non univirvi al male, forse non vi ritrovavate lobotomizzati in questa situazione ;)
RispondiEliminawww.donnabavosa.com/antimtvday/index.html
ah... la dentro non ci sei è mai sentiti cool. MAI.
Finalmente c'e' chi lo dice!
RispondiEliminaI precari che sono tornati alla transumanza nelle loro terre non mossero un dito quando chi c'era prima di loro venne mandato a casa o quando mobbizzavano i loro colleghi.
Adesso la festa e' finita'.
ciao michele
RispondiEliminaRagazzi, il ricatto è dietro l'angolo nelle aziende di "cultura" o "comunicazione". Come fa un precario ad avere il coraggio di alzare la testa quando sa, e glielo dicono in continuazione, che dietro di lui c'è la fila di gente che si farebbe tagliare una gamba pur di lavorare in quel settore? (Nel mio caso l'editoria dove i precari sono inguaiatissimi, molto poco solidali fra loro e messi volutamente gli uni contro gli altri, tranne in pochi casi.)
RispondiEliminaPoi arriva il giorno che ti fanno fuori per mettere al tuo posto uno stagista, ma ormai è tardi, non hai modo e i mezzi per ribellarti.
Voi ora state reagendo, cosa sacrosanta, quindi forza e coraggio! Avete tutta la mia solidarietà e quella di Rerepre (mi sbilancio anche da parte dei colleghi precari editoriali).
Brugola
E allora.
RispondiEliminaChe io sia Michele o Pincopallino dove ho detto il falso?
State ricevendo cio' che avete dato. E' la legge del contrappasso.
Non e'forse vero che non avete mosso un dito per i precari prima di voi?
E le angherie che molti hanno dovuto subire?
Anche gente vicina ha voi che ha dovuto dare le dimissioni e sapete di chi parlo.
Te lo dico ancora. La festa e' finita!
non credo che lanciarsi addosso accuse reciproche sia la stada migliore... che dire... siamo tutti sulla stessa barca.
RispondiEliminarischiamo di essere una generazione senza voce. solidarità a chi in qualsiasi momento o luogo ha il coraggio di farsi sentire, dobbiamo farlo per noi e per chi verrà dopo di noi. E chissà mai che un giorno le nostre voci saranno così tante e incazzate da essere ascoltate.
in bocca al lupo a tutti.
Sulla stessa barca? Stai delirando? Adesso affondate tutti ma c'erano i furbetti ed i paria. Adesso i primi stanno frignando piu' dei secondi perche' hanno da perdere di piu' ma sulla stessa barca non siamo stati mai. Chi e' stato in ginocchio a lustrare il ponte della "barca" sa bene quali disparita' e quali prepotenze ci sono la dentro.
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